Tre vasi con coperchio

Questi tre splendidi vasi, eseguiti nel 1715, soltanto cinque anni dopo la fondazione della manifattura di Meissen, facevano parte di una garniture de cheminée inviata nel 1725, insieme ad altri trecento oggetti in porcellana, da Augusto II il Forte (1670-1733), duca e principe elettore di Sassonia, nonché re di Polonia, a Vittorio Amedeo II di Savoia (1666-1732), re di Sardegna. La garniture, già parte delle collezione di Augusto II il Forte a Dresda, includeva originariamente sette pezzi, consistenti in “tre pezzi vasi grandi, un pezzo con due manici, e due pezzi senza manici, ornati di figure e fiori, lavorati finemente, applicazione d’oro ed argento smaltato, due vasi più piccoli, due bottiglie”. La garniture rimase nel Palazzo Reale di Torino fino all’Ottocento, come documentato dall’inventario del palazzo del 1815, in cui venivano menzionati nella “camera dell’alcova” sette vasi di porcellana bianca.
Nel successivo inventario del 1823 i vasi erano soltanto cinque.
Nel 1877 tre vasi furono depositati presso il Museo Civico di Torino con l’attribuzione a Capodimonte, insieme ad altri oggetti e mobili di Palazzo Reale. Nel 1880 furono presentati alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino e il 5 dicembre 1929 furono ritirati dal Museo Civico di Torino per ordine del principe di Piemonte Umberto II (1904-1983) “per la sistemazione di una sala in Palazzo Reale”. Venduti all’asta del 1966 a Ginevra e rimessi sul mercato nel 1998, questi tre esemplari costituiscono, insieme ai due vasi ancora conservati nel Palazzo Reale di Torino, la garniture da cheminée donata da Augusto II il Forte a Vittorio Amedeo II di Savoia cosi come si presentava nell’anno 1823. I tre vasi sono stati donati al Museo Poldi Pezzoli nel 2017 insieme alla collezione Zerilli-Marimò.