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Riposo durante la fuga in Egitto

Andrea Solario , 1515

Descrizione
Riposo durante la fuga in Egitto, Andrea Solario

Il Riposo durante la fuga in Egitto, firmato e datato 1515, è una delle opere più note e apprezzate di Andrea Solario, tra i più originali seguaci di Leonardo in Lombardia. Nella sua arte raffinata, influssi leonardeschi si intersecano con la tradizione lombarda, la pittura veneziana (l’artista visse per alcuni anni a Venezia), la scultura antica e contemporanea. In questo dipinto tutti questi riferimenti sono fusi in un unico insieme: nel paesaggio sullo sfondo e nella ricca gamma cromatica è possibile rintracciare l’eco della cultura veneta, mentre gli elementi più naturalistici sono di derivazione lombarda, con influssi fiamminghi, come l’asino che bruca l’erba e la splendida natura morta con il bastone, la bisaccia e la fiasca da pellegrino minutamente descritti. L’influenza di Leonardo è evidente nel profilo e nella torsione del busto della Vergine e, più ancora, nella circolarità di sguardi che unisce le figure in un intimo colloquio. Il gruppo sacro ha una struttura scultorea, che richiama i lunghi anni trascorsi dall’artista presso il fratello maggiore, lo scultore Cristoforo Solari, detto il Gobbo.

Acquistata nel 1855, è questa una delle prime opere scelte da Gian Giacomo Poldi Pezzoli per la sua collezione. Altri dipinti di Andrea Solario vennero in seguito acquisiti da lui e dal Museo Poldi Pezzoli, che può oggi vantare una delle più importanti raccolte di opere di questo artista.

Scheda tecnica

Artista

Andrea Solario, Milano, documentato dal 1481–1524

Data

1515

Materia e tecnica

tavola (olio)

Dimensioni

76.8 cm x 55 cm

Acquisizione

legato Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1879

Inventario

1628
ubicazione
Salette dei Lombardi

Nelle tre sale sono esposti dipinti lombardi del Rinascimento, realizzati negli anni (1450-1535) in cui Milano e la Lombardia furono governate dagli Sforza, che diedero vita ad una delle più splendide corti d’Europa. Sono per la maggior parte tavole per la devozione privata, acquistate da Gian Giacomo Poldi Pezzoli nel secondo Ottocento.

A partire dal 1450, Vincenzo Foppa contribuì a dare una nuova identità all’arte lombarda e a questo rinnovamento si aggiunse nell’ultimo quarto del Quattrocento la presenza a Milano dell’architetto urbinate Donato Bramante e del fiorentino Leonardo da Vinci

Grazie a Leonardo si sviluppò una scuola artistica che trasse dai suoi insegnamenti il sapiente uso dello sfumato, lo studio attento della natura, la resa movimento e dei moti dell’animo delle figure.

Nelle sale sono presenti opere sia dei suoi allievi come Giovanni Antonio Boltraffio, Marco d’Oggiono, sia di artisti che si confrontarono con lui come Bernardo Zenale, Giampietrino, Cesare da Sesto, Andrea Solario, e Bernardino Luini.

Dal 1951 sono esposte sul soffitto le tavolette che decoravano Palazzo Vimercati di Crema (1500 circa). Erano una decorazione tipica dei soffitti di edifici pubblici e privati in Lombardia tra Gotico e Rinascimento.

La nuova illuminazione è stata offerta dall’Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli.

collezione
Dipinti

Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.

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