Vai al contenuto

Laocoonte

Manifattura Ginori , ca. 1749

Descrizione
Laocoonte di Manifattura Ginori

Il gruppo è un importante esempio della produzione plastica che caratterizza l’attività della manifattura toscana fin dalla sua nascita, nel 1737. Oltre alla creazione di modelli nuovi e originali, Carlo Ginori aveva infatti il preciso programma di realizzare con la nuova materia, la porcellana dura, una galleria di copie di statue famose dell’antichità.
In questo caso il soggetto è il Laocoonte, il gruppo ellenistico rinvenuto a Roma, presso l’Esquilino nel 1506, e forse la più celebre statua dei Musei Vaticani.
Laocoonte era un sacerdote della città di Troia che aveva cercato di dissuadere i Troiani dall’accettare il cavallo di legno lasciato in dono dai greci. Atena lo punì mandando due serpenti marini ad uccidere lui e i suoi figli. I serpenti hanno già avvolto con le loro spire i fanciulli, mentre il padre cerca di liberarli senza riuscirci. L’iscrizione latina sulla base FRUSTRA NODOS DIVELLERE TENTAT, “Tenta invano di sciogliere i nodi”, sottolinea il suo vano tragico sforzo.
Il gruppo Ginori è stato realizzato sulla base di un’opera di Baccio Bandinelli (1520-1525), ora a Firenze alle Gallerie degli Uffizi, ispirata al marmo Vaticano.

Scheda tecnica

Artista

Manifattura Ginori

Data

ca. 1749

Materia e tecnica

porcellana dura

Dimensioni

55 cm.

Acquisizione

donazione Elena Giulini, 1993

Inventario

4641
ubicazione
Sala degli Stucchi

La Sala degli Stucchi è la prima sala storica del piano nobile, dove sono da sempre custodite le collezioni di porcellane e maioliche del Museo. Gian Giacomo Poldi Pezzoli ha acquistato personalmente la quasi totalità dei pezzi in mostra, seicentocinquanta circa, esposti in una vetrina costruita nel 1880 per dividere la Sala degli Stucchi dal Salone Dorato. La sezione delle porcellane di Meissen, senza dubbio la più ricca e significativa, copre la produzione della manifattura dal 1720 alla seconda metà dell’Ottocento, e comprende servizi da tavola, statuette e oggetti vari. Al tempo di Gian Giacomo la Sala degli Stucchi, chiamata Sala Gialla, aveva decori a stucco in stile Rococò, distrutti nel ’43 e parzialmente ricostruiti secondo i modelli originali.

collezione
Ceramiche

All’interno della ricca collezione di ceramiche del Museo sono presenti opere di grandi qualità eseguite dalle principali manifatture italiane – in particolare Doccia e Capodimonte – ed europee. Tra queste ultime, il nucleo più significativo è rappresentato dal nucleo di porcellane di Meissen del XVIII secolo, incrementata recentemente grazie alla generosa donazione della raccolta Zerilli-Marimò.

Iscriviti alla nostra newsletter

Rimani aggiornato su collezioni, mostre, eventi e molto altro.