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La Pietà

Filippo Lippi , 1435 - 1440

Descrizione
Pietà, Filippo Lippi

Il dipinto, eseguito su una tavola che termina a cuspide, è una rappresentazione della Pietà di notevole raffinatezza e di grande qualità: il Cristo morto, dal volto nobile e intenso e dal livido incarnato, sorge dal sarcofago, sorretto dalla Vergine e da San Giovanni Evangelista. Il corpo del Salvatore è avvolto nel sudario, che gli copre anche la sommità del capo, lasciando scoperto soltanto il torso. La Madre gli regge il capo con la sinistra, mentre Giovanni lo sostiene all’altezza della vita.
La composizione è attentamente studiata e raggiunge effetti assai sofisticati, come mostra il dettaglio della mano destra di Gesù che spunta sulla spalla destra della Vergine, mentre il braccio rimane nascosto, coperto da quello di Maria. Sullo sfondo si staglia un’imponente montagna pietrosa, brulla e senza vita, al cui centro si apre una grotta, probabile allusione alla tomba scavata nella roccia in cui, secondo il racconto evangelico, Giuseppe d’Arimatea depose il corpo del Salvatore. L’opera, una raffinata tavola destinata alla devozione privata, è riferibile all’attività giovanile dell’artista. La datazione del dipinto è da individuare più precisamente tra il 1435 e il 1440, dopo il ritorno di Filippo Lippi dal soggiorno padovano.

Scheda tecnica

Artista

Filippo Lippi, 1406-1469

Data

1435 - 1440

Materia e tecnica

tavola (pittura a tempera)

Dimensioni

57.5 cm x 32 cm

Acquisizione

legato Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1879

Inventario

1569
ubicazione
Sala dei Trecenteschi

La Sala dei Trecenteschi, insieme alla Sala del Settecento Veneto e alla Sala del Perugino, ospitava gran parte della collezione di dipinti di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Storicamente nota come Terza Sala a Quadri e già Saletta dei Veneti, riunisce le opere dipinte tra il Trecento e il Quattrocento con la tecnica del fondo oro.

collezione
Dipinti

Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.

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