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Imago Pietatis

Giovanni Bellini , ca. 1457

Descrizione
Imago Pietatis di Giovanni Bellini

Gesù, che mostra sul corpo il pallore della morte, sorge dal sepolcro. Le pareti laterali del sarcofago, tracciate in prospettiva, invitano l’occhio dell’osservatore a percorrere la profondità del dipinto, lungo la passerella sulla destra che attraversa il corso d’acqua, oltre il bosco, fino all’orizzonte, illuminato dalla prima luce del giorno. Ai lati sorgono due alte rocce. Su di esse, a destra c’è un albero secco, simbolo della morte e del peccato, a sinistra ci sono delle piante frondose, probabile allusione alla rinascita della natura e alla redenzione del genere umano grazie al sacrificio di Gesù. Una particolarità iconografica, ancora non ben chiarita, è la mancanza delle stigmate sulle mani di Cristo, mentre è evidente la ferita sul costato.
Il paesaggio è costruito secondo piani orizzontali paralleli, contro i quali si staglia la dolente figura di Cristo. Elemento unificante dell’intera composizione è la luce diffusa, che investe il corpo di Gesù e tutti gli elementi della natura circostante, silenziosa e partecipe, in un’atmosfera di desolata solitudine.
Questo commovente dipinto di Giovanni Bellini, databile nel 1457 circa, appartiene alla produzione giovanile dell’artista, quando il suo stile è ancora fortemente influenzato dai modelli del cognato Andrea Mantegna.

Scheda tecnica

Artista

Giovanni Bellini, 1430-1516

Data

ca. 1457

Materia e tecnica

tavola (pittura a tempera)

Dimensioni

50 cm x 40.4 cm

Acquisizione

legato Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1879

Inventario

1587
ubicazione
Salone Dorato

Il Salone Dorato è la stanza più importante del Museo e ospita i capolavori di pittura della collezione Poldi Pezzoli. Concepito secondo i dettami dello stile rinascimentale, è stato progettato per essere il salone d’onore dell’appartamento di Gian Giacomo. Dopo la morte del collezionista, Giuseppe Bertini ha portato avanti i lavori: sfortunatamente sia il soffitto a cassettoni dorati, sia gli affreschi, dipinti dallo stesso Bertini, sia le decorazioni in stoffa damascata che rivestivano le pareti, sono stati distrutti dai bombardamenti. L’attuale sistemazione museografica risale agli anni Novanta. Tra le opere esposte si possono ammirare il Ritratto di Dama attribuito a Piero del Pollaiolo e diventato simbolo del Museo, l’Imago Pietatis di Bellini, il Compianto sul Cristo Morto di Botticelli, la Madonna con Bambino di Mantegna e San Nicola da Tolentino di Piero della Francesca. Nella vetrina che separa il Salone Dorato dalla Sala degli Stucchi sono esposte le collezioni di porcellane e maioliche.

collezione
Dipinti

Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.

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