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Arazzo con Ester presentata ad Assuero

Bruxelles , 1490 - 1510

Descrizione
Ester presentata ad Assuero

Al centro un giovane in trono che tiene nella mano destra una sorta di fascio formato da bastoncelli legati assieme. Dinnanzi a lui è inginocchiata una fanciulla, presentata da un uomo di età avanzata. Intorno assistono cortigiani e dame. Sulla spada del personaggio raffigurato a destra in primo piano si legge la scritta riportata nella seconda foto allegata. La decifrazione è incerta, ma dovrebbe trattarsi di un motto araldico o simbolico, e non di una firma o indicazione di provenienza come talora ne compaiono negli arazzi coevi (per la questione, vedere Steppe, 1976, pp. 193-230). La cimossa è moderna.
Può darsi che in origine il panno fosse circondato da un bordo decorato, andato perduto; ma anche che esso fosse la parte centrale di un più grande arazzo a scomparti, e che vi fossero affiancate e/o sovrapposte altre scene. Nel 1889 l’arazzo era descritto in «buona conservazione» (Collezione di Angelo de Amici […], p. 40), tuttavia, nel 1899, fu sottoposto ad un restauro da parte “tappezziere” Carlo Galbusera (Archivio del Museo Poldi Pezzoli, faldone 14/a, allegato 68, 17 luglio). Nel 1981 ridotto in condizioni di avanzato degrado, ne fu deciso un restauro scientifico, condotto da Francesco Pertegato sotto la direzione di Alessandra Mottola Molfino, nei locali stessi del Museo, che ha riportato l’arazzo a uno stato di conservazione ottimale (cfr. Mottola Molfino, opera in corso di pubblicazione).
Il soggetto è stato variamente interpretato. Nel 1889 (Collezione di Angelo de Amici […], p. 40) vi si riconosceva Assuero con Ester genuflessa. L’estensore del succitato catalogo (forse Giulio Sambon, che ne firmò la Premessa) indicò una provenienza da «fabbrica fiamminga» e propose la datazione «prima metà del secolo XV», evidentemente fantasiosa. Interessante, invece, il riferimento a «lavori […] di quell’epoca» conservati «nei Palazzi Reali di Spagna». In effetti strutture compositive simili si riscontrano nel cosiddetti “Paños de Oro” con la Vita della Vergine nel Palazzo Reale di Madrid. Un episodio, raffigurato in alto a sinistra dell’arazzo Dio Padre invia a Maria l’arcangelo Gabriele, mostra un giovane davanti al quale è genuflessa una fanciulla, presentata da un uomo attempato e circondata da damigelle.
Souchal (1975, pp. 141-143) vi riconosce una scena tratta da Ester, II, 8-18: dopo avere ripudiato la regina Vasti, Assuero ordina che siano condotte a lui le più belle fanciulle del Regno, Ester riesce ad essere tra le prescelte, e dall’eunuco Egeo è presentata ad Assuero, che se ne invaghisce. Pare inverosimile che anche l’arazzo del Poldi Pezzoli rappresenti questo episodio biblico. Secondo Schmitz (1921, p. 206) esso raffigurerebbe invece Salomone e la regina di Saba; dello stesso parere sono Morassi (1932, p. 6) e Wittgens (1937, p. XIII).
In Bourgondische Pracht ([…], 1951, p. 45) e in Le Siècle de Bourgogne ([…], 1951, p. 68) è mantenuto il titolo definito «tradizionale», di Salomone e la regina di Saba, ma è suggerita anche un diversa interpretazione del soggetto: si tratterebbe, cioè, di una scena di giustizia nell’antica Roma, per via del bastoncello a forma di fascio nella mano del personaggio in trono. In ogni modo, l’arazzo fa sicuramente parte di quel complesso di paramenti e panni che, per analogie stilistiche con opere documentate, si possono riferire a manifatture arazziere operanti a Bruxelles tra gli ultimi anni del XV e i primi due decenni del XVI secolo. Una caratteristica specifica del’arazzo del Poldi Pezzoli è l’effetto decorativo ottenuto mediante una particolare tecnica: cioè l’accurata riproduzione di disegni di tessuti italiani coevi negli abiti dei personaggi e negli arredi della scena.

Scheda tecnica

Artista

Bruxelles

Data

1490 - 1510

Materia e tecnica

lana; seta; fili d'argento; fili d'argento dorato

Dimensioni

255 cm x 308 cm

Acquisizione

1890

Inventario

0327
ubicazione
Stanza dei tessuti

Come il Salone dell’Affresco e la Sala del Collezionista, anche la Stanza dei Tessuti è dedicata ad accogliere le esposizioni temporanee. Nel corso del tempo ha cambiato diverse destinazioni d’uso: nel secondo dopoguerra è stata predisposta per l’esposizione dei tappeti e degli oggetti archeologici, quindi delle collezioni tessili del Museo.

collezione
Tessili

La collezione dei tessili, vasta ed eterogenea, raccoglie importanti tappeti antichi persiani e arazzi rinascimentali. Inoltre essa si compone di centottanta tessuti antichi, datati dal XIV al XVIII secolo, tra i quali rari velluti italiani e preziosi paliotti d’altare del Quattrocento lombardo. Antichi tessuti copti, pizzi e ricami lombardi e fiamminghi dal Sette all’Ottocento sono stati acquistati e donati successivamente.

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