Cristo Redentore
Venezia , 1495 - 1505
Descrizione
Cristo risorto, benedicente, ha perso il vessillo che reggeva nella mano sinistra. Parte del torace è scoperta e lascia vedere la ferita sul costato. Questa grande scultura bronzea è un pezzo davvero magnifico per la qualità della fusione e la raffinatezza della resa anatomica. Si trovava in origine nella cappella del Salvatore, in Santa Maria della Carità a Venezia, edificata intorno al 1493-1494 per il ricchissimo gioielliere Domenico di Piero. È attribuita a una ignota bottega di fonditori veneziani che probabilmente la eseguì su un modello dello scultore Antonio Lombardo (Venezia 1458-1516).
Scheda tecnica
Artista
Venezia
Data
1495 - 1505
Materia e tecnica
bronzo
Dimensioni
138 cm x 60 cm x 42,5 cm
Acquisizione
legato Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1879
Inventario
0432
ubicazione
Salone Dorato
Il Salone Dorato è la stanza più importante del Museo e ospita i capolavori di pittura della collezione Poldi Pezzoli. Concepito secondo i dettami dello stile rinascimentale, è stato progettato per essere il salone d’onore dell’appartamento di Gian Giacomo. Dopo la morte del collezionista, Giuseppe Bertini ha portato avanti i lavori: sfortunatamente sia il soffitto a cassettoni dorati, sia gli affreschi, dipinti dallo stesso Bertini, sia le decorazioni in stoffa damascata che rivestivano le pareti, sono stati distrutti dai bombardamenti. L’attuale sistemazione museografica risale agli anni Novanta. Tra le opere esposte si possono ammirare il Ritratto di Dama attribuito a Piero del Pollaiolo e diventato simbolo del Museo, l’Imago Pietatis di Bellini, il Compianto sul Cristo Morto di Botticelli, la Madonna con Bambino di Mantegna e San Nicola da Tolentino di Piero della Francesca. Nella vetrina che separa il Salone Dorato dalla Sala degli Stucchi sono esposte le collezioni di porcellane e maioliche.
collezione
Sculture
Pochi esemplari ma di elevata qualità tra cui spiccano una monumentale statua bronzea del Redentore eseguita a Venezia agli inizi del XVI secolo e un busto ritratto di Alessandro Algardi. Importante è il nucleo di sculture ottocentesche di Lorenzo Bartolini, che lavorò per Rosa Trivulzio, madre del collezionista, tra cui la Fiducia in Dio.