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Compianto sul Cristo morto

Sandro Botticelli , 1495 - 1500

Descrizione
Compianto sul Cristo morto di Sandro Botticelli

Il corpo di Cristo giace sulle ginocchia della Madonna, svenuta e sostenuta da San Giovanni Evangelista. Maria Maddalena abbraccia i piedi di Gesù, una delle pie donne gli sostiene il capo, l’altra, in preda alla disperazione, si nasconde il volto nel manto.
In alto, davanti alla tomba scavata nella roccia, Giuseppe d’Arimatea: mostra la corona di spine e i chiodi della croce.
Le figure che si stringono attorno a Cristo formano un gruppo compatto, i loro occhi sono chiusi o coperti, incapaci di sostenere la vista di quel corpo senza vita. Anche le forzature espressive e gestuali e il forte contrasto dei colori primari (il giallo, il rosso e il blu) accentuano la drammaticità della scena, lontana dalla grazia e dalla serenità delle prime opere dell’artista.
La tavola, databile tra il 1495 e il 1500, mostra il cambiamento che, fin dai primi anni Novanta del Quattrocento, subisce la pittura di Botticelli in relazione al nuovo, intenso sentimento religioso suscitato in lui dalla severa predicazione del frate domenicano Gerolamo Savonarola che investe tutta la città di Firenze. Il richiamo di Savonarola a una religiosità più ascetica insieme al disorientamento provocato dalla morte di Lorenzo de’ Medici, signore di Firenze e grande mecenate, avvenuta nel 1492, determinano nell’artista uno stato di profonda inquietudine spirituale.
Il Compianto sul Cristo morto del Poldi Pezzoli è stato identificato con la pala di un piccolo altare funerario addossato a un pilastro della chiesa fiorentina di Santa Maria Maggiore, presente ancora alla metà del Cinquecento. Le tracce documentarie della tavola si perdono nel XVIII secolo. Fu acquistata da Gian Giacomo Poldi Pezzoli il 12 marzo del 1879, soltanto un mese e mezzo prima della sua morte.

Scheda tecnica

Artista

Sandro Botticelli, 1445-1510

Data

1495 - 1500

Materia e tecnica

tavola (tempera)

Dimensioni

106 cm x 71 cm

Acquisizione

legato Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1879

Inventario

1558
ubicazione
Salone Dorato

Il Salone Dorato è la stanza più importante del Museo e ospita i capolavori di pittura della collezione Poldi Pezzoli. Concepito secondo i dettami dello stile rinascimentale, è stato progettato per essere il salone d’onore dell’appartamento di Gian Giacomo. Dopo la morte del collezionista, Giuseppe Bertini ha portato avanti i lavori: sfortunatamente sia il soffitto a cassettoni dorati, sia gli affreschi, dipinti dallo stesso Bertini, sia le decorazioni in stoffa damascata che rivestivano le pareti, sono stati distrutti dai bombardamenti. L’attuale sistemazione museografica risale agli anni Novanta. Tra le opere esposte si possono ammirare il Ritratto di Dama attribuito a Piero del Pollaiolo e diventato simbolo del Museo, l’Imago Pietatis di Bellini, il Compianto sul Cristo Morto di Botticelli, la Madonna con Bambino di Mantegna e San Nicola da Tolentino di Piero della Francesca. Nella vetrina che separa il Salone Dorato dalla Sala degli Stucchi sono esposte le collezioni di porcellane e maioliche.

collezione
Dipinti

Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.

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