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Cappuccio di piviale con l’incoronazione della Vergine

Sandro Botticelli; Ricamatore fiorentino del XV secolo , 1490 - 1495

Descrizione
Cappuccio di piviale

Questo cappuccio di piviale (una veste liturgica), è ricamato con oro filato. Il disegno preparatorio molto raffinato, databile fra il 1490 e il 1495, è attribuito a Sandro Botticelli. Nella parte superiore è rappresentata l’Incoronazione della Vergine, delimitata ai lati da due candelabri: Cristo, circondato da serafini, incorona la Vergine, inginocchiata ai suoi piedi, con le mani giunte. La scena si svolge all’interno di un padiglione, le cui tende sono tenute aperte da due angeli. Ai lati di Maria due personaggi in ginocchio, hanno sul capo l’aureola raggiata, caratteristica dei beati; i due devoti indossano l’abito dei gesuati e sono da identificare con Giovanni Colombini, fondatore della congregazione laica dei gesuati, e Antonio Bettini (o Antonio Tavelli da Tossignano).
In basso, nella punta del cappuccio, due angeli in volo reggono una ghirlanda d’alloro, in cui è raffigurato uno stemma sormontato da una corona: si tratta del blasone della dinastia degli Aviz, che regnò in Portogallo fra il 1383 e il 1580. Dal restauro del ricamo è emerso che la parte con l’Incoronazione della Vergine e quella con lo stemma, pur contemporanei, furono fatti per paramenti liturgici diversi e assemblati soltanto in un secondo momento, non molto dopo la loro esecuzione.
Il cappuccio di piviale fu acquistato nel 1889 per 200 lire da Giuseppe Bertini, primo direttore del Museo Poldi Pezzoli, presso l’antiquario milanese Giuseppe Goldberg.

Scheda tecnica

Artista

Sandro Botticelli 1445-1510

Data

1490 - 1495

Materia e tecnica

lino (ricamo ad ago); oro; seta

Dimensioni

46.5 cm x 46.2 cm

Acquisizione

1888

Inventario

0444
ubicazione
Stanza dei tessuti

Come il Salone dell’Affresco e la Sala del Collezionista, anche la Stanza dei Tessuti è dedicata ad accogliere le esposizioni temporanee. Nel corso del tempo ha cambiato diverse destinazioni d’uso: nel secondo dopoguerra è stata predisposta per l’esposizione dei tappeti e degli oggetti archeologici, quindi delle collezioni tessili del Museo.

collezione
Tessili

La collezione dei tessili, vasta ed eterogenea, raccoglie importanti tappeti antichi persiani e arazzi rinascimentali. Inoltre essa si compone di centottanta tessuti antichi, datati dal XIV al XVIII secolo, tra i quali rari velluti italiani e preziosi paliotti d’altare del Quattrocento lombardo. Antichi tessuti copti, pizzi e ricami lombardi e fiamminghi dal Sette all’Ottocento sono stati acquistati e donati successivamente.

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