Vai al contenuto

Ritratto di missionario gesuita

Jusepe de Ribera , 1638

Descrizione
Jusepe de Ribera, ritratto missionario gesuita

L’opera era appartenuta al collezionista milanese Carlo Castelbarco. Ribera era un pittore spagnolo che giunse molto giovane in Italia. Nel 1615 era a Roma e l’anno successivo si trasferì a Napoli, dove svolse un’intensa attività per i viceré napoletani, per la nobiltà spagnola e per chiese e conventi della città. Questo ritratto fu eseguito nello stesso periodo in cui l’artista era impegnato nella decorazione della Certosa di San Martino ed è ritenuto uno dei capolavori della ritrattistica del Seicento.L’anziano religioso, un gesuita, tiene la mano destra posata con gentilezza sulla criniera di un grosso leone. Il muso, la criniera, la zampa con gli artigli, la coda della fiera, sono stati resi dall’artista con rapidi colpi di pennello.
Grande attenzione è stata dedicata invece alle mani e al volto del personaggio, che risaltano sullo sfondo scuro e sull’abito nero come l’inchiostro e sono messi ancor più in evidenza dal bianco dei polsini e del colletto.La luce dietro la spalla sinistra delinea il contorno di una figura solida e imponente. Le ombre profonde sotto il mento e sul lato sinistro del viso, l’uso di un impasto più denso nelle zone più luminose rendono straordinariamente vivo il ritratto.L’identità dell’anziano sacerdote gesuita non è certa.
La presenza del leone addomesticato ha fatto supporre che si trattasse di un missionario. Nell’iconografia cristiana comunque il leone è comunemente utilizzato come simbolo di Cristo; dunque in questo caso rappresenterebbe simbolicamente la stessa Compagnia di Gesù di cui il religioso faceva parte.

Scheda tecnica

Artista

Jusepe de Ribera, 1591-1652

Data

1638

Materia e tecnica

tela (pittura a olio)

Dimensioni

111,5 cm x 195,6 cm

Acquisizione

1881

Inventario

0332
ubicazione
Sala Trivulzio

Nella Sala Trivulzio sono esposti alcuni dipinti del Seicento di artisti italiani oltre ad alcuni arredi di diverse epoche. La vetrina con le armi archeologiche è un richiamo storico alla precedente destinazione d’uso della sala.

collezione
Dipinti

Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.

Iscriviti alla nostra newsletter

Rimani aggiornato su collezioni, mostre, eventi e molto altro.