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Tappeto di caccia

Tabriz , 1522-1523

Descrizione
Tappeto di caccia

Questo stupendo tappeto ha l’impianto tradizionale a medaglione con quattro motivi angolari su un campo blu scuro. Il medaglione ha sedici punte, con pendenti, è a fondo rosso, con una complessa decorazione a uccelli e “fasce di nubi” (un motivo curvilineo di origine cinese), collegati da una fitta grata fiorita. Al centro del medaglione si trova un’iscrizione tradotta così: «Per le fatiche di Ghyas el Din Jami quest’opera rinomata fu condotta a sì splendido compimento nell’anno 929». L’anno 929 dell calendario islamico corrisponde al 1522-1523.
Nel campo blu sono raffigurate varie scene di caccia, uomini a cavallo con l’arco, animali selvatici e fantastici, uccelli. Si tratta di una delle rappresentazioni simboliche del giardino dell’Eden: gli animali in lotta rappresenterebbero l’eterno combattimento tra vizio e virtù, i principi a caccia invece la ricerca di un’elevazione spirituale attraverso il superamento del proprio io.
La bordura principale è costituita da una fila di palmette collegate da larghe strisce sinuose.
Il tappeto è composto da vari frammenti e le parti mancanti sono state tessute a punto arazzo alla fine dell’Ottocento. Uno dei frammenti perduti (48 x 135 cm.) donato al museo da Alessandro Bruschettini, nel 2008 è stato ricongiunto al tappeto, cucito nella posizione originaria.

Scheda tecnica

Artista

Tabriz (?)

Data

1522-1523

Materia e tecnica

lana (nodo); seta (ordito); cotone (trama, nodo)

Dimensioni

353 cm x 682 cm

Acquisizione

deposito Pinacoteca di Brera, 1923

Inventario

D.T. 0001
ubicazione
Salone dell’affresco

Questa sala era in origine l’atrio di accesso al palazzo e la sua volta era decorata con lo stemma della famiglia Poldi Pezzoli. Prende il nome dall’affresco sul soffitto, dipinto tra il 1740 e il 1745 da Carlo Innocenzo Carloni, che raffigura l’Apoteosi del condottiero Bartolomeo Colleoni. L’affresco, che proviene da Villa Colleoni di Calusco d’Adda, è stato trasferito al Museo durante i lavori di ricostruzione del dopoguerra.
Nella grande vetrina è esposto uno dei tesori del Museo, il Tappeto di Caccia, eseguito nella Persia Safavide, firmato e datato 1522-1523.
La sala è dedicata anche a ospitare mostre temporanee, conferenze e convegni.

collezione
Tessili

La collezione dei tessili, vasta ed eterogenea, raccoglie importanti tappeti antichi persiani e arazzi rinascimentali. Inoltre essa si compone di centottanta tessuti antichi, datati dal XIV al XVIII secolo, tra i quali rari velluti italiani e preziosi paliotti d’altare del Quattrocento lombardo. Antichi tessuti copti, pizzi e ricami lombardi e fiamminghi dal Sette all’Ottocento sono stati acquistati e donati successivamente.

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