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Ritratto di Giuseppe Poldi Pezzoli

Giuseppe Molteni , 1829

Descrizione
Ritratto di Giuseppe Poldi Pezzoli di Giuseppe Molteni

Il dipinto, realizzato intorno al 1830, ritrae il padre di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, Giuseppe, all’epoca poco più che sessantenne. In età già avanzata egli aveva ereditato dai due rami della sua famiglia, i Poldi di Parma ed i Pezzoli d’Albertone di Bergamo un considerevole patrimonio economico, costituito tra l’altro dal nobile palazzo seicentesco di via del Giardino, l’attuale via Manzoni. Uomo di sicure sostanze economiche, il Poldi Pezzoli sposerà nel 1819 la madre di Gian Giacomo, Rosina Trivulzio, la cui nobile famiglia, già nel XVIII secolo, poteva vantare una delle più raffinate raccolte d’arte milanesi. Giuseppe non sarà invece mai un vero e proprio collezionista: gli acquisti effettuati da Giuseppe per la sua casa riguardavano soprattutto arredi e suppellettili, scelti senza particolare attenzione al valore artistico o antiquario.
Nel ritratto di Giuseppe Molteni il Poldi Pezzoli viene raffigurato in modo sobrio ed elegante. Tutta l’attenzione si concentra sull’uomo, dallo sguardo serio e pensoso, senza alcun riferimento all’ambiente circostante che in qualche modo riveli anche il livello sociale d’appartenenza. E tuttavia gli abiti, la poltrona su cui siede -ancora oggi posseduta dal Museo – e la stessa postura tradiscono le sue origini alto borghesi. Giuseppe Molteni era uno specialista del genere: restauratore di chiara fama oltre che pittore, era noto soprattutto come ritrattista alla moda dell’aristocrazia e dell’alta borghesia lombarda. Una sfarzosa cornice di legno intagliato e dorato inquadra il ritratto del Poldi Pezzoli: la sua opulenza nobarocca crea un efficace contrasto con la sobrietà del dipinto, conferendo all’effigiato una posizione di primaria importanza.

Scheda tecnica

Artista

Giuseppe Molteni, 1800-1867

Data

1829

Materia e tecnica

tela (pittura a olio)

Dimensioni

91 cm x 73 cm

Acquisizione

legato Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1879

Inventario

0043
ubicazione
Salone dell’affresco

Il Salone dell’Affresco deve il suo nome al grande affresco a soffitto del pittore lombardo Carlo Innocenzo Carloni, l’Apoteosi di Bartolomeo Colleoni. L’affresco, che proviene da Villa Colleoni di Calusco d’Adda, è stato trasferito al Museo durante i lavori di ricostruzione del dopoguerra. Nella vetrina sulla parete di fronte all’ingresso è esposto il magnifico Tappeto di Caccia, un esemplare unico, proveniente dalla Persia nord-occidentale e datato 1542/1543. La sala è inoltre dedicata a ospitare mostre temporanee, conferenze e convegni.

collezione
Dipinti

Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.

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