Cista “La Conversazione classica”
Manifattura di Doccia , 1926-1927
Descrizione
Nel 1896, con la fusione della Manifattura Ginori con la Società Ceramica Richard di Milano, nasce la Società Ceramica Richard Ginori, che prosegue la sua attività a Doccia.
Nel 1923 l’architetto e designer Gio Ponti diventa il direttore artistico della Richard Ginori e con lui la produzione si rinnova ottenendo un grande successo in Italia e all’Estero. Nel 1925 le ceramiche di Ponti vincono il Grand Prix all’Esposizione di arti decorative di Parigi e, nello stesso anno, l’autorevole giornalista e critico Ugo Ojetti commissiona alla manifattura di Doccia due ciste in porcellana per festeggiare il suo ventesimo anniversario di matrimonio.
Le ciste disegnate da Gio Ponti si ispirano alle ciste antiche, vasi cilindrici con coperchio destinati a contenere cosmetici o gioielli, rinvenuti nelle necropoli etrusche. Per Ojetti sono l’esempio di come Ponti sappia creare un oggetto autenticamente moderno senza rinnegare l’eredità del passato, ma anzi traendone spunto con raffinata ironia.
Le due ciste del Museo Poldi Pezzoli hanno misure simili, ma decorazioni diverse: La passeggiata archeologica (inv.3357) e La conversazione classica (inv.3358) mostrano entrambe figure maschili e femminili, che si alternano in un caso con colonne, erme e edicole, nell’altro con coppe, boccali, faretre e frecce.
Lo scultore Libero Andreotti, amico e protetto di Ojetti, modella le figure femminili alate sul coperchio e le quattro figure femminili alate alla base. Ponti personalizza il decoro con un disegno della facciata del Salviatino, residenza fiorentina degli Ojetti (inv. 3358) e con un cartiglio, su entrambi i vasi, che recita: PER FERNANDA E UGO OJETTI COMPOSERO GIO PONTI E LIBERO ANDREOTTI; DOCCIA ESEGUI’:
Le ciste sono tra le poche opere del Novecento nelle collezioni del museo. Rappresentano una summa di alcune delle più fortunate invenzioni pontiane e costituiscono uno dei contributi italiani più originali al movimento dell’Art Déco.
Scheda tecnica
Artista
Manifattura di Doccia
Data
1926-1927
Materia e tecnica
porcellana dura
Dimensioni
57 cm x 34 cm
Acquisizione
donazione Paola Ojetti, 1973
Inventario
3358
ubicazione
Sala Trivulzio
Nella Sala Trivulzio sono esposti alcuni dipinti del Seicento di artisti italiani oltre ad alcuni arredi di diverse epoche. La vetrina con le armi archeologiche è un richiamo storico alla precedente destinazione d’uso della sala.
collezione
Ceramiche
All’interno della ricca collezione di ceramiche del Museo sono presenti opere di grandi qualità eseguite dalle principali manifatture italiane – in particolare Doccia e Capodimonte – ed europee. Tra queste ultime, il nucleo più significativo è rappresentato dal nucleo di porcellane di Meissen del XVIII secolo, incrementata recentemente grazie alla generosa donazione della raccolta Zerilli-Marimò.