Autoritratto in un gruppo di amici
Francesco Hayez , 1827
Descrizione
Simbolo della Milano ottocentesca, questo dipinto, tra i capolavori della ritrattistica europea dell’Ottocento, non è un semplice autoritratto, quanto piuttosto un vero e proprio manifesto culturale. Eseguito da Francesco Hayez negli anni in cui Milano viveva il grande fermento culturale del Romanticismo, portato in auge dai maggiori intellettuali e artisti dell’epoca, l’opera è la risposta romantica alla celebre Cameretta portiana (Milano, Pinacoteca di Brera), eseguita tra il 1805 e il 1810 da Giuseppe Bossi e considerata come l’immagine più emblematica della Milano neoclassica. Mentre i personaggi che circondano Bossi non sono stati identificati con certezza, qui il riconoscimento dà un valore più pregnante all’opera: Hayez è raffigurato al centro del dipinto in un’immagine curiosa, con gli occhiali da lavoro, circondato da un quartetto di amici. Nel gruppo, a partire da sinistra sono riconoscibili i pittori Giovanni Migliara, Pelagio Palagi, Giuseppe Molteni, con il cilindro in testa, e il letterato Tommaso Grossi, il grande sodale di Alessandro Manzoni, l’unico senza copricapo.
Scheda tecnica
Artista
Francesco Hayez, 1791-1882
Data
1827
Materia e tecnica
tela (pittura a olio)
Dimensioni
32.5 cm × 29,5 cm
Acquisizione
donazione Riccardo Lampugnani, 2001
Inventario
4700
ubicazione
Sala dei Vetri di Murano
La sala era la stanza da letto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli e ospita sia la raccolta di oggetti archeologici che la collezione dei vetri di Murano, circa duecento pezzi acquistati in gran parte dallo stesso Gian Giacomo e inizialmente custoditi nello Studiolo Dantesco. La Sala dei Vetri di Murano è stata gravemente danneggiata dai bombardamenti del ’43: sono andati perduti il soffitto a lacunari, il fregio affrescato da Luigi Scrosati e il camino, sempre di Scrosati. Si sono salvate le bellissime porte intagliate da Giuseppe Ripamonti e alcuni arredi.
collezione
Dipinti
Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.