Madonna con il Bambino
Sandro Botticelli , 1480 - 1481
Descrizione
Conosciuto anche come la Madonna del libro, questo dipinto raffigura la Vergine e il Bambino intenti alla lettura di un libro. L’impaginazione e la decorazione delle pagine hanno permesso di formulare l’ipotesi che si tratti di un Libro d’Ore, cioè di uno di quei manuali di devozione destinati ai laici che ebbero grande diffusione tra il XIII e il XVI secolo. Accanto al libro, su cui si posa la mano di Maria, ci sono altri libri e alcuni oggetti che contribuiscono a dare all’immagine un tono domestico. La composizione piramidale delle figure sacre lascia ampio spazio a una finestra aperta, dalla quale proviene una luce calda.
Il chiarore di cui sono pervasi la Madonna e il Bambino, tuttavia, non sembra avere un’origine naturale, ma pare piuttosto emanare dalle figure stesse, trasformando il semplice interno in un’ambientazione mistica. Anche i frutti nella ciotola di maiolica hanno probabilmente un significato simbolico: le ciliegie alludono al sangue di Cristo, le prugne alla dolcezza dell’affetto tra la Madre e il Figlio, i fichi alla Salvezza o alla Resurrezione di Cristo. I tre chiodi nella mano di Gesù e la corona di spine sul suo braccio ricordano la sua futura Passione.
L’opera databile intorno al 1482-1483, fu probabilmente dipinta per la devozione privata di un committente molto prestigioso, come dimostra non solo l’estrema qualità della pittura, ma anche l’uso di materiali molto pregiati, come l’oro zecchino utilizzato per le aureole e altri dettagli, e il blu del manto di Maria ottenuto da lapislazzuli sminuzzati. Negli stessi anni Botticelli dipingeva capolavori come la Nascita di Venere e La Primavera.
Scheda tecnica
Artista
Sandro Botticelli, 1445-1510
Data
1480 - 1481
Materia e tecnica
tavola (pittura a tempera)
Dimensioni
39.6 cm × 58 cm
Acquisizione
legato Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1879
Inventario
0443
ubicazione
Salone Dorato
Il Salone Dorato è la stanza più importante del Museo e ospita i capolavori di pittura della collezione Poldi Pezzoli. Concepito secondo i dettami dello stile rinascimentale, è stato progettato per essere il salone d’onore dell’appartamento di Gian Giacomo. Dopo la morte del collezionista, Giuseppe Bertini ha portato avanti i lavori: sfortunatamente sia il soffitto a cassettoni dorati, sia gli affreschi, dipinti dallo stesso Bertini, sia le decorazioni in stoffa damascata che rivestivano le pareti, sono stati distrutti dai bombardamenti. L’attuale sistemazione museografica risale agli anni Novanta. Tra le opere esposte si possono ammirare il Ritratto di Dama attribuito a Piero del Pollaiolo e diventato simbolo del Museo, l’Imago Pietatis di Bellini, il Compianto sul Cristo Morto di Botticelli, la Madonna con Bambino di Mantegna e San Nicola da Tolentino di Piero della Francesca. Nella vetrina che separa il Salone Dorato dalla Sala degli Stucchi sono esposte le collezioni di porcellane e maioliche.
collezione
Dipinti
Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.