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Ritratto di giovane donna

Piero del Pollaiolo , ca. 1470

Descrizione
Piero del Pollaiolo, ritratto di dama

La giovane donna è raffigurata sullo sfondo di un cielo azzurro con alcune nubi. Il volto, mostrato di profilo secondo la tradizione della ritrattistica antica, è segnato da una sottile linea nera di contorno, che lo fa risaltare nettamente. La giovane indossa un corpetto scollato e allacciato sul davanti. La massa dei capelli, sostenuta da un velo, è circondata da un nastro e da un filo di perle. Sulla fronte scendono due fili di piccole perle legate in oro, il «frenello». Il collo è ornato da una collana formata tre perle bianche alternate a una sferetta d’oro, cui si aggancia un pendente con un grosso rubino.
Notevole importanza viene data alla manica in velluto broccato con una grande decorazione floreale. All’epoca, gli abiti avevano maniche staccabili, assicurate alle spalle da lacci per poter essere sostituite. Le maniche erano spesso la parte più preziosa dell’abito: alcune erano ornate da gemme e quindi erano inventariate tra le gioie. La ricchezza dell’acconciatura, della veste e dei gioielli indossati dalla donna lasciano immaginare che si tratti di un personaggio dell’alta società fiorentina del Quattrocento.
I gioielli hanno riferimenti simbolici all’amore coniugale: il bianco delle perle evoca la purezza, il rubino la passione amorosa. Probabilmente il ritratto è stato eseguito in occasione del matrimonio della giovane donna.
Nei primi anni dell’Ottocento il dipinto era nel palazzo milanese di Alberico XII Barbiano di Belgioioso d’Este, ritenuto il ritratto di un’antenata, la moglie di Giovanni II di Barbiano conte di Cunio. In seguito, passò nella raccolta Borromeo, da cui Gian Giacomo Poldi Pezzoli l’acquistò poco prima del 1871.
L’opera, databile al 1470-1475 circa, appartiene a una nota serie di ritratti femminili di Piero del Pollaiolo, ora divisi tra musei europei e americani
La straordinaria attenzione agli effetti della luce sui capelli della dama, sulle perle e sul volto, mostra l’influenza delle novità introdotte dai pittori fiamminghi contemporanei.

Scheda tecnica

Artista

Piero del Pollaiolo, 1443-1496

Data

ca. 1470

Materia e tecnica

Tavola (pittura a tempera, pittura a olio)

Dimensioni

32.7 cm × 45.5 cm

Acquisizione

legato Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1879

Inventario

0442
ubicazione
Salone Dorato

Il Salone Dorato è la stanza più importante del Museo e ospita i capolavori di pittura della collezione Poldi Pezzoli. Concepito secondo i dettami dello stile rinascimentale, è stato progettato per essere il salone d’onore dell’appartamento di Gian Giacomo. Dopo la morte del collezionista, Giuseppe Bertini ha portato avanti i lavori: sfortunatamente sia il soffitto a cassettoni dorati, sia gli affreschi, dipinti dallo stesso Bertini, sia le decorazioni in stoffa damascata che rivestivano le pareti, sono stati distrutti dai bombardamenti. L’attuale sistemazione museografica risale agli anni Novanta. Tra le opere esposte si possono ammirare il Ritratto di Dama attribuito a Piero del Pollaiolo e diventato simbolo del Museo, l’Imago Pietatis di Bellini, il Compianto sul Cristo Morto di Botticelli, la Madonna con Bambino di Mantegna e San Nicola da Tolentino di Piero della Francesca. Nella vetrina che separa il Salone Dorato dalla Sala degli Stucchi sono esposte le collezioni di porcellane e maioliche.

collezione
Dipinti

Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.

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