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La Vergine Immacolata con il Bambino e due angeli

Lucas Cranach il Vecchio , 1550-1552

Descrizione
La vergine Immacolata con il Bambino e due angeli di Lucas Cranach il Vecchio

Le due minuscole tavole, che formano un dittico, raffigurano il San Giovanni Battista e la Vergine con il Bambino, accomunati dallo stesso paesaggio nello sfondo. Il Battista è rappresentato con i suoi tradizionali attributi: la tunica di pelo di cammello, il libro, l’agnello, la croce. La Vergine è rappresentata nell’iconografia dell’Immacolata Concezione, che sottolinea come la Vergine Maria sia stata immune dal peccato originale fin dal suo concepimento: Maria è in piedi sulla falce di luna e incoronata da due angeli in volo, mentre tiene fra le braccia Gesù, che prende una rosa dalle sue mani. Sotto San Giovanni Battista vi è l’iscrizione «Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni», dal Vangelo secondo Giovanni (1, 6). Anche la tavola della Vergine doveva aver una scritta in basso, analoga a quella del Precursore, che è stata eliminata in un antico intervento, rifilando il bordo inferiore della tavoletta.
Questo piccolo dittico, oggi avulso dalla cornice di cui ancora serba l’impronta lungo i margini, fu acquistato dal Museo Poldi Pezzoli nel 1908 per 1600 lire. Lucas Cranach il Vecchio, uno dei più importanti maestri del Rinascimento tedesco, apparteneva a una famiglia di artisti (il padre era incisore e i figli furono pittori). Per quasi tutta la vita lavorò a Wittenberg alla corte dei principi elettori di Sassonia, ma dipinse anche per altri committenti, diventando famoso come autore di ritratti (celebri quelli di Martin Lutero e della moglie Katharina von Bora, di cui il Museo Poldi Pezzoli conserva delle copie realizzate dalla bottega dell’artista, inv. 1035-1036) e di nudi profani.
Le due tavolette sono ricchissime di dettagli, tanto che andrebbero guardate con una lente d’ingrandimento. Cranach raffigura accuratamente sia la pelliccia della tunica del Battista, impreziosita da tocchi dorati, sia il polsino di pizzo della veste della Madonna e i suoi capelli, che sembrano mossi da una brezza leggera.
Pare che l’aria circoli realmente nel paesaggio, bagnato dalla luce del tramonto; il fogliame, i fiori e le erbe sono raffigurati uno per uno. Il dittico è databile tra il 1550 e il 1552, quando l’artista si trovava ad Augusta in Germania, dove ebbe la possibilità di vedere dei dipinti italiani della scuola di Tiziano, riecheggiati in particolare nella figura monumentale e quasi classicheggiante del Battista. Il paesaggio dello sfondo non corrisponde ai motivi solitamente utilizzati del pittore nelle opere coeve; alberi simili a quelli raffigurati in questo dipinto compaiono invece in un’opera raffigurante Adamo ed Eva, attribuita a Lucas Cranach il giovane e datata 1549. Sulla tavola della Vergine è apposto il logo-firma a forma di dragone alato con cui Lucas Cranach il Vecchio (dal 1509) e i figli Hans Cranach e Lucas Cranach il Giovane contraddistinsero le loro opere; anche sul pannello che raffigura San Giovanni Battista è rilevabile una traccia della firma, probabilmente non originale, dato che Cranach non firmava mai entrambi i pannelli di uno stesso dittico.

Scheda tecnica

Artista

Lucas Cranach il Vecchio, 1472-1553

Data

1550-1552

Materia e tecnica

tavola (pittura a olio)

Dimensioni

18.3 cm x 13.6 cm

Acquisizione

1908

Inventario

1038
ubicazione
Sala degli Stranieri

La sala, in origine parte dell’anticamera, ospita le opere dei maestri stranieri della collezione Poldi Pezzoli. Tra i quadri esposti è possibile ammirare il famoso dittico con i ritratti di Martin Lutero e della moglie Katharina von Bora, dipinto dal maestro del Rinascimento tedesco Lucas Cranach il Vecchio. Le decorazioni del soffitto e gli arredi originari, opera dell’intagliatore Giuseppe Ripamonti, sono purtroppo andati perduti.

collezione
Dipinti

Tra i più di 300 dipinti, il vasto gruppo di opere italiane del Rinascimento comprende capolavori toscani (Botticelli, Piero della Francesca, Pollaiolo), lombardi (Luini, Boltraffio, Solario) e veneti (Bellini, Mantegna). Significativo anche il nucleo di dipinti del Settecento italiano (Guardi, Canaletto, Tiepolo, Fra Galgario). Prevalgono ritratti e dipinti di piccolo formato.

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